Orgasmo sempre più lontano per le donne e sempre più rapido per gli uomini ? Non è colpa nostra. La vera difficoltà degli umani sta nell’inconsapevolezza. Nessuno a scuola ci ha spiegato come è fatto il clitoride e tantomeno a leggere la cartografia del piacere che non si è mai trovata nemmeno in libreria. Eppure una delle prime illustrazioni corrette del clitoride si trova nel trattato di Regnier De Graaf pensate nel 1672. Ma dobbiamo attendere gli studi di Master and Jhonson a metà degli anni sessanta per capire qualcosa di più sull’orgasmo.
L’orgasmo, nell’uomo e nella donna, affinchè avvenga, necessita di un equilibrio di fattori fisici ed emotivi, una tranquillità lavorativa, la presenza di buoni sentimenti corrisposti e non una mente artificiale che sappia decriptare le emozioni. L’orgasmo dovrebbe essere incoraggiato perchè migliora lo stato di salute psico fisica e la relazione di coppia. Ma come fare se inevitabilmente l’ansia da prestazione ci annienta ? Il pene deve essere performante, per usare un aggettivo in voga, e la vulva esteticamente attraente, così come il corpo, secondo i canoni della web pornography, in bolle di auto conferma, o di influenti fashion blogger, altrimenti, con uno sguardo in bilico tra pessimismo e speranza, ci visita il senso di inadeguatezza e perdiamo autostima se siamo persone insicure.
Il 30% degli uomini soffre attualmente di eiaculazione precoce. Mentre da una ricerca sul web è emerso che il 60% delle donne ha una incapacità a raggiungere l’orgasmo in tempi , secondo loro, “accettabili” con democratico sollievo di parità.
Lo sapevate che il clitoride è la versione femminile del pene maschile ?. Chiedo spesso.
L’intricata neurovascolarizzazione di questi organi e il loro design multiplanare contribuiscono al ruolo che quasi tutti conosciamo. Quasi, perchè esiste una minima parte di donne (19%) che sostiene di non aver mai provato un orgasmo così come il 4% degli uomini. La causa? Ancora una volta un insieme di paure, di reticenze ad osservare la propria vulva allo specchio, ad attivare le fantasie, e poi una cultura pregna di sensi di colpa, la resistenza a rivolgersi all’urologo per patologie del glande, la vergogna o il pudore a chiedere aiuto. E fermarsi di fronte agli ostacoli significa non evolvere.
In pochissimi sanno che il clitoride non è composto solo da un glande palpabile e riconoscibile come bottoncino ma anche da un prepuzio (cappuccio), due bulbi e da un paio di crura che decorrono lungo le grandi labbra e a volte poco internamente alla vagina. Nelle mie interviste mi diverto a girare con l’immagine fotografica e a chiedere ad amici, passanti o vacanzieri cosa sia. “Un fiore, un sex toy, un aggeggio per capelli, un animaletto”, mi dicono, “un soprammobile o…non lo so”. Solo l’1% indovina e afferma “clitoride”.
Sempre più spesso gli uomini si concentrano solo e soltanto su quel bottone come fosse un tasto dell’ ascensore, il pulsante del semaforo pedonale o contemporaneamente infilando le dita in vagina con impeto, creando dolore e fastidì e annullando il piacere. Dedicano sempre meno tempo ai preliminari intesi come parole dolci e carinerie da lanciare anche ventiquattro ore prima dell’atto sessuale, complimenti, carezze, massaggi, il fare la doccia insieme, convinti che i preliminari siano il sesso orale e la masturbazione e fermando lo slancio eccitatorio nella partner. D’altra parte anche le donne pensano che altre regioni genitali maschili non diano così piacere perciò si limitano all’eplorazione orale o manuale del glande del pene, tralasciando i testicoli, il perineo o l’asta peniena, oltre che il tabù dei tabù, il canale anale in direzione della prostata.
Vero è che noi donne nasciamo diverse, con il glande posto più in alto o più vicino all’orifizio vaginale, e questo fa sì che il pene nel coito, dia o meno piacere orgasmico. A volte dipende dalle dimensioni del pene, altre da posizioni coitali. Quanti uomini pensano che sia necessario un pene in vagina per far godere appieno una donna? Ancora troppi.
Avvolto da muscoli perineali che con gli anni tendono a cedere e a diventare ipotonici, il clitoride diventa persino colpevole della perdita del desiderio. Lo circondano muscoli ormono-dipendenti che risentono anche delle variazioni ormonali date dalla menopausa, da patologie mediche o compromissioni chirurgiche.
Abbiamo scordato che l’orgasmo si raggiunge con le fantasie, queste sconosciute quanto demonizzate, (no, non significa tradire se mentre ti rilassi in cerca dell’orgasmo pensi di essere in qualche situazione erotica con terze persone!) . Le fantasie, che non vanno mai espresse (come invece si dovrebbe fare con i desideri), aiutano ad immergersi e ad abbandonarsi al piacere puro. Eppure l’ansia cresce. Inoltre l’esperienza insegna che quando un uomo ha sperimentato la perdita di erezione, è restio a provare di nuovo. Se l’orgasmo non arriva meglio fingere sostengono in molte (almeno il 77% ha finto una volta), convinte che ci sia un tempo stabilito per raggiungere il massimo piacere per essere normali. Fingono l’orgasmo per non stancare il partner, per non abbassare la sua autostima, per non sentirsi anormali o, diciamo la verità… perchè il partner non ci sa proprio fare.
Dal punto di vista clinico siamo di fronte a dati che devono farci riflettere sul grave rischio di patologizzare le varianti fisiologiche di funzione. Conquistare l’orgasmo è come ottenere un genere voluttuario con cui ottenere prestigio. In uno studio di qualche anno fa effettuato dall’associazione italiana di sessuologia e psicologia applicata, solo il 30% delle donne afferma di provare e preferire l’orgasmo vaginale. Quasi il 70% preferisce l’orgasmo clitorideo o raggiunto con il pene in vagina si, ma strofinando il glande del clitoride. Ma molti uomini non lo sanno.
L’uomo, dal canto suo, diventa sempre più “precoce” e se eiacula entro 60 secondi o dopo sei, sette colpi coitali parliamo di patologia solo se ciò crea un disturbo personale e insoddisfazione in uno dei due partner. Essere prestanti sembra essere il nuovo mood. Siamo tutti affetti da narcisismo sociale globale ?.
L’uomo deve durare per far godere e la donna deve velocizzarsi per rendere il partner soddisfatto del lavoro svolto. Conclusioni ? Essendo tutti fuori tempo, la coppia non si parla, l’insoddisfazione aumenta e.. dopo qualche anno si cerca altrove, pensando che la causa sia il partner.
Nessuno, ad esempio, degli uomini incontrati ai miei seminari, considera che il sesso veloce possa aumentare la complicità di coppia e il tasso erotico per i successivi approcci più slow. “Eh no”, dice l’uomo colpito da falso altruismo, “prima sempre e solo la donna”. Giusto per alimentare il suo ego virile. Anche molte donne pensano che se l’orgasmo lo ottiene solo uno dei due è una grave forma di egoismo. Crea un debito, accordiamoci, si farà domani l’amore più slow, questo aumenterà l’intesa. E’ questo il vero altruismo.
Allora non siamo fuori tempo, abbiamo solo perso il senso dell’orientamento del piacere. Ci voleva una giornata internazionale per ricordarci che il calo generale degli orgasmi possa manifestare una inconscia rinuncia alla vita, perchè troppo faticoso raggiungerli.