Mi manchi già. Eppure ti ho visto ieri, sdraiata sul tappettone di pelo bianco, che facevi il risveglio muscolare con le gambette. Non riuscivi a mangiarti il piedino, non c’era spazio in bocca. L’avevi riempita di mani, tutte, con le dita fino alle nocche, per farti passare il fastidio alle gengive e farci ridere ancora di più con quel canto di vocali. Sei in una casa piena adesso, non solo di pile di libri ammonticchiate in ogni angolo. I luoghi hanno bisogno di bambini per essere animati. E mi dispiace per chi non può godere di questo miracolo.
Sei arrivata tra noi in un momento buio, dove avevamo perso tutte le speranze, dove i problemi sembravano schiacciarci come macigni, quando pensavamo di non farcela più a sopportare il dolore. Però grazie a te, abbiamo capito perchè c’è il dolore. Per farci apprezzare la gioia, renderla intensa, non fugace, e vederla spazzare la tristezza, ricaricare lo spirito, convincerci che si può essere felici anche quando sembra tutto nero.
Vittoria..
Ci hai dimostrato che la vita riserva per tutti attimi di felicità. Come petali di un fiore, si appoggiano lievi su chi lo raccoglie e poi svaniscono, ma rimangono la meraviglia, lo stupore negli occhi, il profumo. Mettili in un barattolo se puoi Vittoria. Lo potrai rabboccare sempre. E lo scoprirai stupendo quando lo aprirai.
Con tutto l’amore che ho ti voglio regalare il mio tempo, carico anche di errori, per non sbagliare più, ma ricco di esperienze, ricordi e colori, che neanche la pioggia possa stingere. Vorrei che come in uno scrigno, tu potessi trovare un tesoro di famiglia, seppur allargata, fatta di cuori e passioni. E mentre lo Spirito Santo entrerà nella tua anima, domenica, nel giorno del tuo Battesimo, qualcuno nel mondo, al di là delle stelle, dal nome di Angelo, ti prenderà per mano e non avrai più paura.